Statua di Missori, foto di Paola Borro |
Piazza Missori non è certo spettacolare come altri luoghi a Milano, di solito quando porto gli amici in giro per la città la includo nel tour solo se è di strada; però basta un'occhiata a questo blog per capire che la amo. Discreta, inglobata nel traffico cittadino, offre tuttavia piccole perle che meritano attenzione. Sotto il suo spartitraffico si cela una cripta, la statua di Missori è tra le più originali di Milano, e nei pressi di questa piazza si narra abitasse nientemeno che il diavolo. Quest'angolo della città davvero non merita di essere ignorato.
[Aggiornato il 9-6-2014 con la storia sui cinquemila cani]
Missori sul cavallo stanco
Statua di Missori, foto di Paola Borro |
La Cripta di San Giovanni in Conca
Cripta di S.Giovanni in Conca, foto di Paola Borro |
Curiosità e leggende: in quella casa abitava il diavolo.
Corso di Porta Romana 3, foto di Paola Borro |
I cinquemila cani
“Can de la bissa”
(cane della biscia) è un insulto milanese dalle origini antiche. Inizialmente
indicava i cani di Barnabò Visconti, feroce signore di Milano, riconoscibili
dallo stemma visconteo che portavano sul collare. Questi cani erano circa
cinquemila, dovevano essere mantenuti dai cittadini, potevano girare
liberamente in città e se entravano in una casa il proprietario era tenuto ad
allevarli. Pene severissime colpivano chi non li avesse nutriti e la morte di
un cane poteva comportare la confisca dei beni del responsabile. Proprio in
piazza Missori, sulla destra di chi guarda San Giovanni in Conca, si trovava la Cà di can (casa dei cani): sede centrale
di questi poco amati animali. Si narrano diverse storie in proposito. Una
racconta dell’abate che dimenticò di nutrire due alani: il Visconti lo condannò
a una multa di quattromila scudi, cifra folle per l’epoca. Alle suppliche
dell’abate, Barnabò rispose che lo avrebbe perdonato se fosse riuscito a
rispondere a quattro domande: qual è la distanza dalla Terra al cielo;
quant’acqua c’è nel mare; quello che si fa all’inferno; e quello che vale la
mia persona. Fu il mugnaio dell’abate a trovare le risposte: disse che “da qui
al cielo vi sono 36854072 e mezzo e venticinque passi” e “25982 milioni di
cogna più sette barili, dodici boccali e due bicchieri di acqua nel mare”, se
il signore non ci credeva poteva verificare i calcoli e, se le cifre indicate
fossero risultate errate, farlo impiccare; all’inferno poi “si taglia,
arraffia, squarta e impicca né più né meno di come fate voi qui”; quanto
all’ultima domanda, la più insidiosa, rispose che Barnabò valeva ventinove
denari, uno in meno di quelli per cui fu venduto Cristo. Leggende a parte, la Casa dei cani sorgeva
realmente qui; verso il Settecento le condizioni del palazzo erano talmente
disastrose che si usava dire “è come la
Cà di can” per indicare qualcosa ridotta
allo stremo.
Dove e quando
La statua di Missori è ovviamente sempre visibile in piazza Missori.
La cripta di S. Giovanni in Conca è visitabile dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 17.30
(orario invernale, in agosto potrebbero esserci periodi di chiusura);
ingresso gratuito.
Il civico 3 del Corso di Porta Romana è un'abitazione privata e non è visitabile(4).
Note
(1) la scritta alla base del monumento, ormai quasi illeggibile, riporta una citazione di Garibaldi: "Il colonnello Giuseppe Missori, con la sua solita bravura, mi sbarazzò col suo revolver dal mio antagonista di cavalleria nemica. Firmato: Garibaldi" (durante la battaglia di Milazzo, nel 1860).
(2) la stessa pestilenza narrata da Manzoni.
(3) in realtà Ludovico Acerbi morì nel 1622 e la pestilenza non la vide proprio. Tuttavia per secoli i milanesi cedettero in questa storia, e secondo me questo rende la sua casa ugualmente leggendaria.
(4) a meno che riusciate a convincere il portiere.
Fonti
Sulla
statua di Missori:
"Dizionario
del Risorgimento Nazionale", Vol. 4, 1937. (348)
"Guida ai misteri e segreti di Milano"; Mario
Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967;
Su
S. Giovanni in Conca:
brochure illustrativa di San Givanni in Conca;
"Guida ai misteri e segreti di Milano"; Mario
Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967;
Sulla casa del diavolo:
"Guida ai misteri e segreti di Milano"; Mario
Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967;
"101 storie su Milano che non ti hanno mai
raccontato"; Francesca Belotti, Gian Luca Margheriti; Newton Compton
Editori 2009;
sito Treccani.it voce: LudovicoAcerbi;
sito wikipedia.org, voce: LudovicoAcerbi.
SullaCà di can:
"101 storie su Milano che non ti hanno mai raccontato"; Francesca Belotti, Gian Luca Margheriti; Newton Compton Editori 2009;
"Guida ai misteri e segreti di Milano"; Mario Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967.
Sulla
"101 storie su Milano che non ti hanno mai raccontato"; Francesca Belotti, Gian Luca Margheriti; Newton Compton Editori 2009;
"Guida ai misteri e segreti di Milano"; Mario Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967.
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E brava la nostra Lara!
RispondiEliminaTutte queste stori di Missori e del Missori mi erano ignote.
Da oggi sappiamo che è molto più di una fermata della metro.
Baci Leo
Grazie Leo!!! I tuoi commenti hanno sempre il potere di farmi sentire utile :-)
Eliminasempre più interessante, complimenti!
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaHai visto che belle foto? ;-)
Quanti aneddoti interessanti! :D Alcuni mi erano noti, altri proprio no.
RispondiEliminaAdoro scoprire cose nuove :)
Grazie Camilla! Contenta che ti piaccia!!!
EliminaPovero Acerbi...
RispondiEliminaNon è che fosse proprio un sant'uomo .-)
EliminaSolo propaganda. :)
EliminaComplimenti, bell'articolo.
RispondiEliminaHo scritto anch'io sul mio blog di questa statua... in modo molto diverso.
E' bello vedere che c'è qualcun altro in giro per Milano che ha voglia di osservare i particolari.
A presto e buona scrittura.. ;-)
Grazie, apprezzo davvero il complimento!
EliminaNon sapevo che Missori avesse conquistato una bandana, mi piace la tua foto!
A presto!
Interessante la storia dei cani di Barnabò Visconti!
RispondiEliminaA questi si fa risalire anche l'espressione "alla caz.o di cane". In origine era "alla casa (Cà di can) dei cani" alla quale dovevano essere portati i cani affidati ai cittadini. Le visite raramente si concludevano in modo positivo...
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