Presentazione

Naturalmente questo blog non è indirizzato ai soli milanesi. Chiunque voi siate, ovunque vi troviate, se ciò che scrivo vi tornerà utile queste pagine avranno raggiunto il loro scopo.

Il senso del titolo è più che altro autobiografico. Milano è una città che offre moltissimo, ma proprio per questo ci si può tranquillamente vivere sapendo di lei solo quello che serve, nulla di più. Bisogna anche ammettere che la città non aiuta a farsi scoprire, anzi! Sembra addirittura nascondere i suoi tesori. Splendidi edifici si celano dietro a facciate anonime; nei siti internet le informazioni più preziose restano rintanate, sommerse da mille altre. Per conoscere Milano bisogna volerlo, dedicarle attenzione. Io ho iniziato a esplorarla per caso, un’estate in cui non potevo andare via per le ferie, e sono rimasta incredula. Quadri preziosissimi; una stanza rivestita d’ossa umane; chiese e palazzi di rara bellezza; leggende su streghe e fantasmi; fenicotteri rosa in centro città; e sono solo esempi. Come avevo potuto ignorare tutto questo? Sull’onda dell’entusiasmo ho cominciato a parlarne con gli amici, scoprendo che non ero la sola all'oscuro di queste meraviglie. Molti tra i luoghi più affascinanti della città sembrano sconosciuti ai suoi stessi abitanti. Da questo nasce il blog e il suo titolo.

Vale la pena di esplorare Milano: vi inganna se vi fa credere di essere brutta, che non ci sia molto da vedere; in realtà può incantare con i suoi tesori.

Questo blog è nato per raccontare i lati meno noti e più belli (a mio gusto) di questa città che si finge grigia. Aspettatevi di trovare soprattutto arte, storie e leggende. I post potranno spaziare anche su altri aspetti, ma credo saranno eccezioni. Spero di poter trasmettere almeno in parte il fascino con cui certi luoghi mi hanno stregata. Se ci riuscirò sarà merito della città; diversamente, se quello che scrivo non vi ispira una visita, sappiate che la colpa è mia: non rinunciate a scoprire Milano per questo!

Note:
La foto usata come sfondo per il blog è di Paola Borro.