domenica 23 marzo 2014

San Bernardino alle Ossa

Ossario di San Bernardino, foto di Francesco Mazzocchi

Nel cuore di Milano, sconosciuto ai più, si cela uno dei luoghi più sorprendenti (e inquietanti) che la città conservi. Lo troverete in piazza santo Stefano: non nella chiesa più grande, che si fa subito notare e dà il nome alla piazza; ma in quella più piccola, un po’ discosta sulla sinistra, dal singolare nome di San Bernardino alle Ossa. È questa seconda chiesa che andremo a esplorare, e più precisamente il suo ossario. Cosa lo renda tanto particolare potete già intuirlo dalla foto, perché le decorazioni delle pareti sono esattamente ciò che sembrano: teschi ed ossa umane.


Ossario, particolare.
foto di Francesco Mazzocchi
C’è stato un tempo in cui per le vie di Milano avreste potuto incontrare i membri di un ordine molto particolare. Li avreste riconosciuti dai cappucci chiusi, che celavano completamente il volto tranne per due fessure all’altezza degli occhi; per il teschio che spesso portavano al cordone della cintura; o per il saio di lana aperto sulla schiena, a mostrare i segni della fustigazione. Questi erano i Disciplini(1) e la “disciplina” da cui prendevano il nome consisteva nell’autoflagellazione, con cui accompagnavano le loro preghiere. Se Milano seppe respingere le grandi processioni di flagellanti che percorsero l’Italia nel 1260 (si dice che Martino della Torre fece preparare per loro una selva di forche, come monito nel caso si fossero avvicinati); la città accettò però le confraternite dei Disciplini che da quelle processioni ebbero origine(2). Era appunto il loro ordine a custodire l’ossario dell’ospedale del Brolo e la piccola chiesa annessa quando, nel 1642, il campanile di Santo Stefano crollò trascinando entrambi gli edifici nella distruzione. Dediti alla flagellazione del corpo e al culto dei morti, i Disciplini decisero di ricostruire la cappella-ossario in uno stile più memorabile del precedente.
Altare dell'Ossari, foto di Paola Borro
Raccogliendo le ossa dei defunti nell’ospedale, dei propri confratelli e dei canonici di S. Stefano, ma anche quelle dei condannati alla decapitazione(3) e di morti in prigione, l’ordine ricoprì le pareti del nuovo ossario con la più macabra delle decorazioni. È quella che potete ammirare ancora oggi, immutata dal 1695. Sotto la cupola affrescata da Sebastiano Ricci, che ritrae l’ascensione delle anime purganti al Paradiso, la stanza appare davvero un angolo di Purgatorio. Per tutta la loro altezza le pareti sono ricoperte da ossa umane: teschi, omeri, tibie, femori si alternano come tetri ornamenti. Sulle colonne, sui cornicioni delle porte, sulle pareti dove teschi scuriti dai secoli creano due grandi croci; ovunque i resti di antichi scheletri si incaricano di ricordarvi la caducità della vita. In alto lunghe ossa formano la “M” di Maria, a cui la chiesa era dedicata; e sotto l’altare si ammassano corpi scomposti. Uno tra essi sembra ancora riconoscibile: le braccia scheletriche si stendono tra i macabri resti e la testa è reclinata all’indietro, con la mandibola aperta, quasi a ricordare in eterno la propria agonia.
Se lo scopo era quello di impressionare e colpire emotivamente i fedeli, riuscì senz’altro. L’ossario, detto “degli Innocenti”, attrasse grande venerazione; quando lo visitò Giovanni V, Re del Portogallo, ne rimase tanto colpito da farne costruire uno simile a Evora. Nel 1750 l’afflusso dei devoti era talmente aumentato che la piccola chiesa a fianco dell’ossario venne grandemente ampliata, erigendo l’attuale San Bernardino. Questa chiesa merita un istante di attenzione.
Grata di accesso alla cripta,
foto di Paola Borro
Si tratta di un grazioso edificio barocco, più chiaro e luminoso di quanto ci si aspetterebbe conoscendo i Disciplini. Uno stretto corridoio, sulla destra, porta al macabro ossario; ma anche la chiesa riserva delle sorprese. Nella cappella a destra sono sepolti alcuni discendenti, da parte di madre, di Cristoforo Colombo: lo stemma sulla cornice laterale è proprio quello del noto esploratore e così il motto di famiglia “Colon diede il nuovo mondo alla Castiglia e al Leon”. Sul pavimento al centro della chiesa si trova una grata di ferro. Guardando con attenzione potrete osservare dietro di essa dieci gradini che scendono nei sotterranei. Portano al sepolcreto dei Disciplini: una grande cripta a forma di pentagono irregolare, sui cui lati sono disposte ventuno nicchie simili a sedili di pietra. Se foste scesi in questo luogo prima del 1786, quando l’ordine venne soppresso, a fissarvi da quei sedili avreste trovato i corpi dei confratelli defunti. Questo era il processo di mummificazione per i Disciplini: il corpo veniva posto a sedere nella nicchia, avvolto nel proprio saio senza altro ornamento che una tavoletta a indicare il nome, col cappuccio calato per nascondere il volto;  appositi fori nella pietra permettevano la fuoriuscita dei liquami dal corpo e così il cadavere veniva lasciato ad essiccare.
Cupola dell'Ossario, foto di Francesco Mazzocchi
Curiosità e leggende
In un luogo tanto tenebroso non potevano mancare leggende e storie di spiriti. Ce ne sono infatti, sia sulla chiesa di San Bernardino che su quella di Santo Stefano che le è a fianco. Ne ho scelte quattro.

La danza macabra degli scheletri
Altare dell'Ossaro,
foto di Paola Borro
Si narra che sulla sinistra dell’altare, sepolto da altre ossa, giaccia lo scheletro integro di una ragazzina. La notte di Ognissanti essa prenderebbe vita e, scivolando attraverso un pertugio nascosto, si introdurrebbe nella cappella. Trascinando con se gli altri scheletri, magicamente ricomposti, darebbe inizio a una danza dei morti. La leggenda racconta che il sinistro rumore delle ossa che battono nella frenesia del ballo sarebbe chiaramente udibile anche all’esterno della cappella.

Leggende sull’origine delle ossa
A chi appartengano realmente i resti che decorano l’ossario lo abbiamo visto. Tuttavia la fantasia e la fede, nei secoli, hanno intessuto diverse leggende. Una racconta che siano le ossa di martiri cristiani, guidati da sant’Ambrogio in battaglia contro gli ariani(4) e periti sul campo.
Un’altra sostiene invece che appartengano ai milanesi uccisi dai goti di Uraia nel 539 d.c. Il saccheggio di Uraia fu uno dei colpi più duri che Milano subì all’epoca delle invasioni barbariche: si narra che la città venne rasa al suolo e scomparve per anni. In realtà la devastazione non fu così definitiva, ma la città venne comunque in larga parte distrutta.

Campanile di Santo Stefano
foto di Paola Borro
Il fantasma nel campanile
Nel campanile di Santo Stefano, la grande chiesa di fianco a San Bernardino alle Ossa, la leggenda vuole che sia stato murato vivo un monaco. Si narra che il suo fantasma risiederebbe nella torre e che in alcune notti le sue urla si possano ancora udire.

La ruota di sangue
Se le ossa di San Bernardino sono state attribuite a cristiani uccisi dagli ariani un motivo c’è. La tradizione vuole che proprio in piazza Santo Stefano si tenne una feroce battaglia tra i due schieramenti, con sant’Ambrogio alla guida di quello cristiano. Durante lo scontro sarebbe avvenuto un miracolo: il sangue cristiano si sarebbe separato da quello degli ariani per condensarsi in una grande ruota, che rotolando sarebbe andata a posarsi contro la porta di Santo Stefano. Da qui l’antica denominazione della chiesa: Santo Stefano ad rotam sanguinis.

Dove e quando
La chiesa di San Bernardino si trova in piazza Santo Stefano.
All'ossario si accede direttamente dalla chiesa.
Ingresso gratuito.
Orario(5):
dal lunedì al venerdì: dalle 7.30 alle 12.30 - dalle 13.00 alle 18.00
sabato: dalle 7.30 alle 12.30
domenica: dalle 9.30 alle 12.00

Note:
(1) Vengono chiamati Disciplini o Disciplinati (di solito si trova Disciplini nelle cronache di Milano e Disciplinati nelle altre). Si tratta di un ordine laico: cioè confraternite non di religiosi ma di laici,  che si riunivano per pregare e seguivano regole approvate dal Vaticano.
(2) abbiamo notizie dei Disciplini a Milano già agli inizi del Trecento. Alla fine del Quattrocento l’ordine era così radicato che Lodovico il Moro gli richiese di organizzare importanti manifestazioni di devozione quando finirono le peggiori pestilenze. Da qui nacque la tradizione delle tre processioni annuali dei Disciplini milanesi (con fustigazione itinerante) che la città viveva con trasporto. Come gli altri ordini laici e religiosi, durante la Controriforma i Disciplini vennero coinvolti nella difesa dell’ortodossia cattolica e nella lotta contro le eresie (tanto da Carlo Borromeo che dai successivi vescovi).
(3) particolarmente nota tra le confraternite dei Disciplini era quella di San Giovanni Decollato, dove l’ordine prestava assistenza ai condannati a morte. Si dice che siano i teschi dei decapitati quelli esposti sopra la porta dell’ossario che dà sul vicolo.
(4) l’arianesimo era un eresia diffusa nei primi secoli del cristianesimo (intorno al IV sec.). La dottrina di Ario scardinava la Trinità, riconoscendo solo al Padre l’attributo di Dio. Sant’Ambrogio, divenuto vescovo, fu uno dei più accaniti avversari dell’arianesimo.
(5) gli orari possono subire variazioni durante il periodo estivo. In Agosto sono possibili periodi di chiusura.

Fonti
"Milano. Misteri e itinerari insoliti tra realtà e leggenda"; William Facchinetti Kerdudo; Casa Editrice Polaris, 2009;
brochure informativa di San Bernardino, i cui contenuti sono riportati qui;
Sito http://confraternitedisciplinati.wordpress.com/in particolare le pagine dell’introduzione (qui e qui);
“Storia di Milano vol. IX”, Treccani 1961 (pag. 687, 688);
“Storia di Milano vol. XI”, Treccani 1961 (pag.298);
"Guida ai misteri e segreti di Milano"; Mario Spagnol, Giovenale Santi; Sugar Editore 1967;
“Milano magica e stregata”; Franco Fava; edizioni milanoexpo 2012;
"101 storie su Milano che non ti hanno mai raccontato"; Francesca Belotti, Gian Luca Margheriti; Newton Compton Editori 2009;
Sito Treccani: Arianesimo;
Sito "Storia di Milano": cronologia 501-600

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11 commenti:

  1. inquietante ma interessante la storia di questa chiesa e dell'ossario!

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    1. Vero! Poi trovare informazioni sui disciplini è un'impresa!

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  2. So che forse non è l'aggettivo più adatto, visto il materiale edile, ma... meraviglioso. In modo davvero macabro, ma meraviglioso.

    Grazie per tutte queste informazioni :) Pensa, ho sentito parlare per la prima volta di questa chiesa proprio su un blog, se vuoi ti passo il link!

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    1. Grazie a te! I tuoi commenti sono sempre più che generosi :-)
      Per il link volentieri! è un blog che parla d'arte o architettura?

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    1. Sei serio, davvero non ti ho mai portato? Gravissimo!!!
      Bisogna assolutamente rimediare!

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  4. Bellissima, grazie, adoro il macabro del cattolicesimo

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    1. Anch'io! :-)
      A proposito di macabro, prima o poi farò un articolo sul Monumentale: la tomba con la Morte che emerge dalla terra per allungarsi sul sepolcro DEVE comparire in questo blog!

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  5. Fantastica spiegazione. tra fantasia e realtà.

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  6. Un mio amico mi aveva proposto di visitare questa chiesa, ma l'avevo balzato. Ora mi è tornata la curiosità (grazie anche al libro "Numero Zero" di Eco) e spero di potere visitarla presto!

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  7. Sono stata più volte: un paio da sola, essendo di passaggio in zona,
    ed altre 2 volte con visite guidate e spiegazioni, come quelle trovate in questo articolo

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